TESTO BIOGRAFICO E…TESTO AUTOBIOGRAFICO

Il testo biografico…e i suoi elementi

Un bambino prodigio

Leopold Mozart era un violinista e compositore e lavorava alla corte del principe arcivescovo di Salisburgo, in Austria. Leopold e sua moglie Anne desideravano dei figli, ma per lungo tempo non ebbero fortuna…finchè Anne diede alla luce una bella bambina che chiamarono Marianne. E cinque anni dopo, per la precisione il 27 gennaio del 1756, arrivò anche un maschietto, a cui venne imposto il pomposo nome di Joannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus Mozart. Forse intimorito da tutti quei nomi, il piccolo Wolffang risultò debole di salute e di costituzione fragile, tanto che i genitori temevano per la su vita. Ma Wolfgang era destinato a sorprendere suo padre molte volte e in breve diventò un bambino intelligente e vivace, sempre pronto a combinare guai. Poi, un giorno, all’età di tre anni mentre giocava tranquillo nella sua cameretta il piccolo udì qualcosa. Sgattaiolò nel salotto di casa e vide suo padre e sua sorella seduti insieme, su uno sgabellino, davanti ad uno strano mobile. Il mobile aveva un mucchio di tasti neri e tasti bianchi, ma più piccoli e più pochi. Era da lì che usciva la musica. Quello strano mobile doveva essere magico! -Che cos’è? – domandò Mozart. Leopold smise per un attimo di pigiare sui tasti e spiegò: – Questo è uno strumento musicale. Un clavicembalo! – E cosa fa Nannerl? – chiese il piccolo, indicando la sorellina. -Nannerl ha compiuto sette anni, – spiegò Leopold – quindi le sto dando la sua prima lezione di musica. Il piccolo Wolfgang ci pensò su un istante. – E insegneresti anche a me? – Sei ancora troppo piccolo! – esclamò Leopold. Così, Wolfgang non potè seguire la lezione. Ma quando Nannerl tornò in camera sua, si accostò al clavicembalo e cominciò a schiacciare i tasti. Prima a caso, poi notò che ogni volta che premeva un certo tasto si ripeteva sempre lo stesso suono. Il piccolo iniziò a passare alla tastiera tutto il tempo libero e sua sorella cominciò a mostrargli gli esercizi del libro e come eseguirli. Quando Wolfgang aveva quattro anni, suo padre Leopold trovò alcuni spartiti scarabocchiati e macchiati di inchiostro. -Sei stato tu a rovinare questi fogli? Cosa sono questi pasticci? – domandò al figlioletto, un po’ arrabbiato. Wolfgang lo guardò offeso. -Non sono pasticci, sono note musicali, – rispose con orgoglio – ho composto un concerto! Leopold strabuzzò gli occhi e si rese conto che in effetti, tra quesi segni confusi, si poteva intravedere un certo ordine. Si intuivano…delle note. E’ incredibile! – mormorò sbigottito. Non ho mai visto niente di simile. -Vuoi provare a suonarlo? – domandò Wolfgang. Leopold sorrise. -Nessuno potrebbe mai suonare una musica simile, figliolo. E’troppo difficile anche per un grande pianista! -Ma proprio per questo è un concerto – rispose Wolfgang. – Bisogna esercitarsi per riuscire a farlo bene! E così dicendo si sedette alla tastiera e cominciò a suonare da solo quella musica impossibile. Prima ancora di compiere i sei anni, oltre al clavicembalo, il bambino aveva imparato a suonare anche il violino e aveva già iniziato a comporre dei minuetti: una musica da ballo che andava di moda all’epoca e che il piccolo si divertiva a danzare con la sorella.

D. Morosinotto, Mozart genio della musica, Edizione El.

La bambina ha scelto questo personaggio di cui raccontare la sua biografia

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