Il sandalo tipico dei soldati romani era molto robusto, fatto di cuoio pesante e con la suola molto spessa. Era in grado di resistere a centinaia di chilometri di marcia. Nella parte inferiore della suola erano conficcati un gran numero di chiodi di ferro, che fornivano una presa migliore sulla terra e sul fango.
I legionari erano equipaggiati con un’armatura formata da tanti piccoli anelli di ferro attaccato l’uno all’altro, chiamata cotta di maglia. In seguito presero piede le armature di piastre metalliche. Entrambi i tipi fornivano al legionario una buona protezione consentendo comunque una certa libertà nei movimenti.
Il gladio era una spada piuttosto corta che veniva portata alla cintura sul lato destro ed estratta torcendo il braccio. Aveva la lama corta perché, visto che i legionari combattevano uno a fianco all’altro, non c’era lo spazio per maneggiare armi più lunghe. Benchè fosse molto affilato su entrambi i lati della lama, di solito veniva impiegata per affondi, di punta.
L’anfora, un recipiente in terracotta con due manici e la base affusolata, era pratica perché si maneggiava facilmente (grazie alle due maniglie) e si poteva bloccare in appositi supporti (infilando il puntale in un foro). Le più piccole erano poco più grandi delle nostre bottiglie, ma le più grandi potevano essere alte anche un metro e mezzo. Se c’era una bevanda che ogni romano amava, questa era il vino. Il territorio italico era uno dei principali produttori, ma l’uva veniva coltivata anche in tutto il territorio conquistato e navi cariche di anfore di vino di qualità diverse viaggiavano costantemente verso Roma.
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