TESTO ARGOMENTATIVO

IL TESTO ARGOMENTATIVO 

Il testo ARGOMENTATIVO serve ad “argomentare” cioè a spiegare la propria opinione su un determinato argomento, con lo scopo di convincere chi legge. Anche le discussioni sono un tipo di “testo” argomentativo

Dopo aver letto il brano, completiamo il testo 

Brano

CELLULARI AI BAMBINI ?

Un argomento molto attuale: qual è l’età giusta per avere un cellulare?

Cosa ne pensate? È giusto dare un cellulare ad un bambino prima dei 10 anni? Ecco il parere degli esperti. I pediatri della SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale) riuniti in convegno a Caserta, hanno parlato chiaro.

  • Dobbiamo creare linee guida per limitare il più possibile l’uso dei telefonini ai bambini, evitandone totalmente l’uso prima dei 10 anni e limitandone l’uso dopo tale età – ha detto Maria Grazia Sapia, pediatra esperta di questioni ambientali. – L’Italia – ha affermato ancora Sapia –  si colloca al primo posto in Europa per numero di telefonini e l’età media dei possesori diminuisce sempre di più. Spesso il telefonino arriva a 7 anni (nel 18% dei casi) secondo un’indagine Eurispes.  I rischi di quello che può sembrare un regalo “innocente” (e tranquillizzante per i genitori) coinvolgono la salute fisica e quella psichica. Anche Giuseppe Di Mauro, presidente della SIPPS, ha usato toni duri. –  I bambini dovrebbero trascorrere gran parte del loro tempo all’aria aperta. Non conosciamo tutte le conseguenze legate all’uso dei cellulari, ma da un utilizzo eccessivo potrebbero scaturire una perdita di concentrazione e di memoria,  oltre ad una minore capacità di apprendimento e un aumento dell’aggressività e di disturbi del sonno. Ritengo che i bambini non debbano usare il telefono cellulare o,  se proprio i genitori non possono fare a meno di dare ai propri figli quell’oggetto, mi auguro che venga utilizzato per pochissimo tempo:  sono numerosi i ragazzi che, pur stando uno vicino all’altro, non si parlano ma continuano a tenere lo sguardo fisso sul telefonino. Se non mettiamo un freno a questa invasione dei cellulari tra i nostri piccoli, le nuove generazioni andranno sempre di più verso l’isolamento.

Adatt. da bambini.corriere.it

  • LA STRUTTURA

All’inizio del brano si espone il problema…………………                                                

L’autore si chiede …………………………………………………..                                                                                                            

I pediatri della SIPPS dicono di …………………………….                                                                                                         

Anche se l’autore pensa che possa sembrare un ……………………………..,                                                                                                         

c’è il rischio che un utilizzo eccessivo ……………………………   ,       

ma se proprio i genitori  non  possono fare a meno, …………………………………………………………………………   .                                                                                               

In conclusione …………………………………………

Il testo segue una struttura precisa:Presentazione del tema della discussioneEsposizione della tesi cioè l’opinione dell’autore sull’argomentoArgomenti a sostegno della tesi Pareri contrari alla tesi conclusione
  • IL LINGUAGGIO                                                                                                                                                 
  • Per spiegare la situazione in modo chiaro, L’autore usa parole legame, come: ……………….                                         Uno dei punti chiave del testo viene introdotto come una domanda:  …………………………….
È ricco di connettivi, parole che servono a collegare frasi o proporre alternative, aggiungere argomentazioni (o, oppure, perché, cioè, perciò, inoltre, sebbene….Spesso contiene domande rivolte al lettore che hanno lo scopo di attirare la sua attenzione su particolari aspetti del problema

Leggiamo

Scarico ciò che gli altri condividono

Isa: Il paese dove abito è un vero mortorio, soprattutto ora che stanno chiudendo anche i pochi posti decenti. Prima la fumetteria, poi l’edicola e infine il cinema. Se continua così, sarò costretta a prendere il treno o la corriera e andare in città ogni volta che mi viene voglia di comprare un fumetto odi vedere un film. Poi la gente si chiede perché i ragazzi oggi scaricano tutto da internet. E non è solo una questione di mancanza di opportunità, c’è che tutto costa sempre di più e lo consumiamo in fretta: perché aspettare un mese per leggere un nuovo fumetto quando lo si può trovare subito online tradotto da qualche fan? Marika e io ci siamo conosciute proprio in fumetteria e, anche se abbiamo smesso di andarci non appena lei ha scoperto che potevamo scaricare tutto dai torrent, ci dispiace che abbia chiuso perché era un po’ il nostro posto speciale.  Il giorno in cui la fumetteria ha cessato l’attività,  sulla porta è apparso un cartello ironico con scritto “ Grazie Internet”. Io però credo che la colpa non sia solo di Internet.

Chiunque desidera veder riconosciuto il proprio lavoro, così come nessuno vuole essere responsabile della chiusura di aziende o negozi. Eppure, quando si ha la possibilità di ottenere qualcosa a basso prezzo o gratuitamente, non si riesce a resistere e ci si dimentica della fatica e dell’impegno che ci sono dietro un paio di jeans, un film o un brano musicale. Vogliamo sempre di più e quando non possiamo permettercelo, pur di non rinunciarvi, cerchiamo delle scorciatoie. Così, se qualcuno condivide un brano o un fil, ci chiediamo perché non dovremmo accettare.

Incolla la scheda dal titolo “SCARICO CIO’ CHE GLI ALTRI CONDIVIDONO”

COMPRENDO E ANALIZZO

 ISAAUTORE
TESII ragazzi scaricano tutto da internetBisogna resistere alla tentazione di ottenere le cose gratuitamente
ARGOMENTI A SOSTEGNO DELLA TESITutto costa di più e si consuma in frettaPer procurarsi ciò di cui si ha bisogno, è necessario spostarsi dal proprio paeseNon è necessario aspettareOgnuno vuole vedere riconosciuto il proprio lavoroNessuno vuole ritenersi responsabile della chiusura dei negoziPer ottenere le cose gratis si dimentica la fatica di chi lavora per quel prodottoCerchiamo scorciatoie per non rinunciare a nulla 

Rifletti e dai una risposta alle seguenti osservazioni

  • Marika e Isa non hanno colpa, gli editori e i negozianti dovrebbero essere più rapidi e i prodotti dovrebbero costare meno.
  • Se qualcuno condivide i suoi fumetti e come se li prestasse. Che differenza c’è?
  • Scaricare è illegale e pericoloso, ma a volte certe cose si trovano solo su internet
  • La responsabilità è solo di chi mette a disposizione i contenuti da scaricare; se nessuno lo facesse non esisterebbe la pirateria

INCOLLARE LA SCHEDA 

“MUSICA IN RETE: LIBERI O PIRATI?

Dischi in vinile, musicasette, cd musicali, mp3, piattaforme online: quanta strada hanno fatto la musica, la qualità del suono, la possibilità di sentire la prima canzone che ci viene in mente…con un clik. È noto a tutti che, nel corso del tempo, la musica ha potuto continuare ad essere prodotta grazie al copyright. Chi scrive una musica, crea un testo e produce un disco, fonda la propria sopravvivenza economica sul copyright, ovvero il diritto dell’autore di essere pagato, a secondo delle copie vendute, per il suo lavoro, basato sulla creatività, l’inventiva, la tecnica e il talento. Spesso si sente affermare che con internet il copyright è superato, tutto è libero e una volta che un’opera protetta viene messa in rete non vi è più nulla da pagare al cantante, ai musicisti o alla casa discografica. Alcuni ritengono che così la cultura musicale si possa diffondere più liberamente con un vantaggio per tutti. Questo, però, non è vero: solo pagando il giusto compenso a chi lavora facendo musica si protegge la creatività, si consente di sviluppare nuove idee, di lanciare nuovi artisti. Senza il copyright non ci sarebbe innovazione. Altri invece semplicemente non vedono quale necessità ci sia di pagare qualcosa che possono “scaricare gratis” da internet. Perché, potrebbe obiettare qualcuno, si deve abbandonare la possibilità di ascoltare buona musica tramite la rete, in modo rapido, quasi immediato, comodo e qualitativamente ottimo? Questi concetti sono fondamentalmente sbagliati. La maggior parte dei brani musicali sono messi a disposizione in modo corretto e legale su internet. Invece riprodurre il brano e distribuirlo ad altri senza l’autorizzazione della casa discografica è un atto di pirateria, cioè un’attività contro la legge, proprio come lo era vendere un cd riprodotto illegalmente all’angolo della strada.

A cura di Federazione Industriale Musicale Italiana

Comprensione del testo 

  1. Come si realizza la possibilità di ascoltare la prima canzone che ci viene in mente?
  2. Come è stata prodotta la musica nel corso del tempo?
  3. Cos’è il copyright
  4. Cosa viene affermato quando un’opera protetta viene messa in rete?
  5. Cosa ritengono alcuni? È vero?
  6. Cosa comporterebbe non avere il copyright
  7. Perché secondo alcuni “scaricare gratis” deve essere consentito?
  8. Cosa non è lecito fare?

ANALIZZIAMO LA STRUTTURA DEL TESTO

  • Qual è la tesi esposta da chi scrive?
  • Il copyright tutela gli artisti che hanno creato un’opera e             
  • vieta la riproduzione senza permesso. 
  • Quali sono gli elementi a sostegno della tesi?
  • Pagando il giusto compenso a chi lavora si protegge la creatività.
  • Utilizzare i brani messi legalmente a disposizione
  • Riprodurre un brano illegalmente e distribuirlo ad altri  è un atto di pirateria, cioè contro la legge
  • Quali sono le opinioni contrarie alla tesi?
  • In internet tutto è libero e una volta messa in rete non vi è più nulla da pagare
  • Scaricare gratis dà la possibilità di diffondere la cultura musicale e artistica

ATTIVITA’

  1. Ricerca i tipi di opere soggetti al copiright.
  2. Qual è la tua opinione riguardo alla necessità di tutelare i diritti d’autore su un’opera.
  3. Hai mai scaricato materiale da internet? 

Tik Tok 

In pochissimi anni, Tik Tok è stato in grado di conquistare ogni parte della Terra. Si tratta del primo social network cinese a riuscire in una tale impresa. Quest’app consente la condivisione di video di ogni genere, è divenuta sempre più popolare soprattutto dopo il triste avvento dell’epidemia da Coronavirus, che ha costretto e isolato milioni di ragazzi in casa, privandoli della socialità e delle attività ludiche che occupavano il tempo libero dei giovanissimi che si sono rifugiati sui social network, TikTok in primis, ma più che un rifugio, queste piattaforme spesso si trasformano in vere e proprie trappole, nascondendo insidie e pericoli. È per questo che vogliamo fare chiarezza intorno a questa app, mettendo in luce i pericoli che si possono correre e le soluzioni con cui tutelare la propria privacy e, soprattutto, quella dei più piccoli.

Come funziona TikTok

TikTok, noto in Cina  è un social network cinese, che nasce ufficialmente nel settembre del 2016. Per scoprire come funziona la piattaforma, basta navigarci per qualche secondo, anche senza accedervi. Non è necessario, infatti, aprire un account per poter usufruire di tutti i contenuti fruibili su questo sito. In sostanza, TikTok è un social nato per intrattenere gli utenti, permettendo loro di registrare e condividere clip dalla durata compresa tra i 15 e i 60 secondi su cui è possibile aggiungere filtri, effetti, canzoni e voci doppiate.
A oggi, il social network cinese conta su una comunità ben consolidata di circa 750 milioni di utenti, avendo sperimentato negli ultimi anni una crescita sbalorditiva che non è passata inosservata neanche agli occhi di Mark Zuckerberg. Spaventato da questi numeri, il fondatore e amministratore delegato di Facebook Inc.ha introdotto alcune innovazioni e migliorie alle proprie app, vedi la funzionalità “reels” su Instagram, proprio per dimostrarsi all’altezza della concorrenza cinese.

Tik tok e sicurezza: un problema di privacy e censura

Nonostante la popolarità, la reputazione di Tik Tok non è delle migliori, soprattutto per quanto riguarda icontenuti, la gestione dei dati e la tutela della privacy degli iscritti, c’era il sospetto che fosse proprio il governo cinese a occuparsi dei contenuti, oscurando a proprio piacimento i post più “sensibili” dalla piattaforma social. Inoltre, si teme che il governo della Cina possa avere libero accesso ai dati personali degli utenti per poterli manipolare e sfruttare a proprio favore in caso di bisogno.

Tik tok è pericoloso?

Sebbene possa sembrare un’app innocente e divertente, progettata per il solo e unico scopo di intrattenere gli utenti, dietro TikTok si celano zone d’ombra, rischi e pericoli più o meno gravi per chi lo utilizza, soprattutto per i più giovani. Va considerato, infatti, che il 30% degli utenti non ha nemmeno raggiunto i 18 anni e, nonostante l’età minima per iscriversi sia 13 anni, non esistono a oggi effettivi meccanismi di controllo in grado di verificare con certezza la veridicità dei dati di chi vi accede. Dunque si teme, e si tratta di un timore alquanto fondato, che vi abbiano libero accesso anche bambini più piccoli e, almeno sulla carta, non autorizzati. Tuttavia, è innegabile che, per via del suo modo d’uso, il principale social network cinese risulti particolarmente attraente e intuitivo per le fasce più giovani della società, attirando da tutto il mondo soprattutto ragazzi e bambini. Per comprendere meglio il fenomeno, basti pensare che i principali influencer sulla piattaforma hanno un’età che raramente supera i 19 anni e che la prima persona a raggiungere i 100 milioni di followers su Tik Tok è stata Charlie D’Amelio, una ragazza del Connecticut di appena 16 anni.

Proprio per la giovane età degli iscritti, urgono misure di sicurezza più severe e un monitoraggio più attento in grado di garantire il rispetto della privacy. A oggi, purtroppo, questi accorgimenti non sono stati ancora presi ed è per questo che, per molti genitori e specialisti, Tik Tok risulta tutt’ora un’applicazione poco raccomandabile. ll governo indiano, seguito da quello di Bangladesh e Indonesia, è arrivato al punto di bandire l’app da Google e Play Store per via dei suoi contenuti, infatti, la maggior parte dei videocondivisi su TikTok sono accessibili anche a chi non è iscritto, dunque tutto ciò che viene caricato sul social può essere usufruito da chiunque, malintenzionati compresi.

Quali sono i pericoli di Tik Tok per bambini e ragazzi

Ma vediamo più nel dettaglio quali sono i pericoli che corrono concretamente bambini e adolescenti su una una piattaforma come Tik Tok. Tra le insidie peggiori troviamo le challenge. Si tratta di sfide pericolose,lanciate e rese virali da Tik Tok, in cui la persona che vi aderisce è chiamata ad agire in modo estremo, il tutto registrato da un video, non tanto per sfidare i propri limiti, quanto più per ottenere like, consensi e follower. Si tratta, spesso di pericoli seri che vengono assolutamente sottovalutati da bambini e ragazzi,ancora troppo giovani e immaturi per riconoscere il pericolo ed evitarlo. Inoltre  considerare, pericoli come l’incapacità di fare a meno di questa app, o l’esposizione al cyberbullismo, per cui sempre più utenti negli anni hanno subito e solo raramente denunciato la ricezione di messaggi e commenti altamente offensivi.Dunque, data la portata di tutti questi rischi, è chiaro perché  gli adulti, e non soltanto i genitori, nutrano grande preoccupazione rispetto all’utilizzo di Internet in generale e di Tik Tok in particolare da parte dei propri figli, soprattutto se di età inferiore ai 18 anni.

Tik Tok pericoli: una guida per i genitori

Visti e considerati tutti i potenziali pericoli corsi da bambini e adolescenti su Tik Tok, è evidente perché  urge una vigilanza attiva e attenta da parte dei genitori. Questi, infatti, sono chiamati a supervisionare l’utilizzo che i figli fanno dei propri social network, Facebook e Instagram compresi, e non tanto attraverso tecniche di spionaggio illecito degli smartphone, bensì mediante un dialogo costruttivo, con cui mettere i bambini al corrente dei rischi in cui è possibile incorrere facendo un uso improprio di questi mezzi. Ecco alcuni consigliutili per tutti i genitori che vogliano monitorare e litimare l’utilizzo di Tik Tok da parte dei propri figli. 

  • Parental control: forse non tutti ne sono al corrente, ma su molti dispositivi è possibile abilitare il parental control. Grazie a questa impostazione, i genitori possono impedire l’installazione di una determinata app sul cellulare dei propri figli.
  • Account privato: per evitare che i contenuti condivisi su TikTok dai propri figli siano visibili a tutti e tutelarne quindi la privacy, è possibile scremare il potenziale pubblico, impostando l’account del bambino o ragazzo in modalità privata. In questo modo, i video sul suo profilo saranno visibili solo a un numero limitato di follower autorizzati, meglio se con la supervisione dei genitori.
  • Gestione contenuti: al momento dell’iscrizione, mamma e papà possono accedere alla piattaforma tramite il profilo del figlio, segnalando con l’opzione “non mi interessa” i contenuti potenzialmente pericolosi. Così facendo, al bambino non verranno più mostrati video simili.
  • Controllo orario: attraverso la funzionalità “controllo applicazione”, i genitori potranno limitare l’utilizzo di Tik Tok cosicché i figli non perdano troppo tempo sulla piattaforma. Una volta superato il periodo consentito, sarà necessario inserire un codice di cui sono in possesso soltanto mamma e papà.
  • Da ultimo, e non per importanza, la strategia più efficace per allontanare i bambini dal mondo virtuale: offrire loro valide alternative con cui trascorrere il tempo in maniera costruttiva e rientrare in contatto con la realtà

Adesso prova tu!

Produzione scritta

Tenendo conto di questa scaletta, realizza un testo sull’argomento tiktok

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INTRODUZIONE

  • Cos’è tiktok
  • Come funziona
  • Frase che mette in moto il testo che riporta la tesi

SVILUPPO: tesi a sostegno della tesi

  • Rischi legati alla privacy
  • Modalità di controllo
  • Quali pericoli
  • Tesi contrarie
  • In che modo gli adulti possono controllare i minori.

CONCLUDIONE

  • Esprimi un parere personale sull’argomento


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