Testo narrativo classe seconda

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Il testo narrativo
Il testo narrativo è un testo che racconta una storia reale o fantastica,
cioè racconta una serie di avvenimenti riguardanti uno o più personaggi.
Nel testo narrativo incontreremo sempre:
• Uno o più personaggi
• Uno o più ambienti dove si svolgono i fatti
• Una dimensione tempo reale, cioè il tempo può essere al passato, presente o futuro
• Uno sviluppo degli eventi (quello che accade)
• Una conclusione
Tutti i testi narrativi hanno una struttura articolata in tre parti:
– Inizio (prima)
– Sviluppo (poi)
– Conclusione (infine)
Testo narrativo
Mai più soli
Leggi il testo e individua l’inizio, lo sviluppo e la conclusione
Su una piccola isola, in una piccola casa viveva un uomo piccolo piccolo che si sentiva molto solo, passava tutto il giorno a giocare a carte.
Un giorno si scatenò una violenta tempesta, che strappò dall’isola la casa con il piccolo uomo. La casa galleggiava sulle onde come una barca e infine approdò su una grande isola. L’omino guardò l’isola e vide una grande casa e un uomo grande grande. L’omone si avvicinò all’omino e disse:-Grazie per essere venuto a farmi compagnia.
I due fecero subito amicizia; anche l’omone amava giocare a carte.
E giocare in due… quello sì era un bel divertimento!
Illustra con quattro sequenze il testo
Comprensione
Metti la crocetta x sulla risposta giusta

Il piccolo uomo viveva in una grande casa su una piccola isola
Il grande uomo viveva in una grande casa su una piccola isola
Il piccolo uomo viveva in una piccola casa su una piccola isola

Il piccolo uomo amava giocare con la sabbia
Il piccolo uomo amava giocare a carte
Il piccolo uomo non amava giocare a carte

La tempesta strappò dall’isola la casa del piccolo uomo
La tempesta strappò dall’isola la casa del grande uomo
La tempesta seppellì la casa del piccolo uomo

La casa affondò nel mare
La casa si trasformò in una barca
La casa galleggiava sulle onde come una barca

La casa tornò sulla piccola isola
La casa approdò su una grande isola
La casa approdò su una piccola isola

L’omino guardò l’isola e vide una piccola casa e un uomo piccolo piccolo
L’omino guardò l’isola e vide una grande casa e un uomo piccolo piccolo
L’omino guardò l’isola e vide una grande casa e un uomo grande grande

L’omone disse:-Grazie per essere venuto a farmi compagnia
L’omine disse:-Grazie per essere venuto a farmi compagnia
L’omone cacciò via l’omino

I due se ne stavano ognuno a casa sua
I due non fecero amicizia
I due fecero subito amicizia
Testo narrativo
Bianchi e neri
Inizio
Molto tempo fa, gli elefanti che vivevano sulla terra erano bianchi o neri e vivevano in pace.
Sviluppo
Un giorno gli elefanti neri decisero di uccidere tutti gli elefanti bianchi e gli elefanti bianchi decisero di uccidere tutti gli elefanti neri.
La guerra fu molto lunga e non restò in vita neanche un solo elefante.
Per molti anni non si videro più elefanti.
Conclusione
Un bel giorno, dalla giungla uscirono i nipotini degli elefanti bianchi e degli elefanti neri che non avevano voluto fare la guerra e si erano nascosti. Erano grigi.
Per molto tempo vissero in pace.
Illustra il testo in tre sequenze
Leggi e ordina la storia con i numeri 1, 2, 3.
Illustra la storia con tre sequenze
Riscrivi la storia

Mamma Orsa entrò nell’acqua schiumeggiante. Sembrava un’impresa rischiosa, ma lei si aggrappava saldamente alle rocce. A un tratto sparì completamente in mezzo all’acqua. I due orsacchiotti balzarono in piedi terrorizzati.
Dove era andata?Mamma Orsa aveva portato i suoi piccoli al fiume non solo per farli divertire, ma anche per trovare del buon cibo. Allontanandosi, raccomandò ai due orsacchiotti di restare ad aspettarla e di non muoversi a nessun costo.
Un attimo dopo, eccola apparire di nuovo, teneva tra i denti un grosso pesce che si dibatteva furiosamente.

Testo narrativo
Brutti sogni
Molto tempo fa, nel ripostiglio della mia camera si nascondeva un brutto sogno; così, prima di andare a dormire, io chiudevo bene la porta.
Però avevo sempre paura di girarmi a guardare.
Finchè una notte decisi di liberarmi, una volta per tutte, di quel dannato brutto sogno.
Appena le tenebre si impadronirono della stanza, il brutto sogno piano piano cominciò ad avvicinarsi.
Zac! Accesi subito la luce ed eccolo là. Il brutto sogno era seduto ai piedi del letto.
-Vattene!-Gridai-Vattene o ti sparo!
Già che c’ero tirai un colpo con la mia fionda e il brutto sogno cominciò a piangere come una fontana. Non finiva più, così per non svegliare mamma e papà, lo presi per mano e lo cacciai a letto.
Poi, tutto contento, andai a chiudere la porta del ripostiglio prima di mettermi anch’io sotto le coperte.
Probabilmente adesso nel ripostiglio c’è qualche altro brutto sogno, ma tanto, nel mio letto non c’è posto per tre.

Individua con i colori le parti del testo
Rosso(inizio)
Verde(sviluppo)
Blu(conclusione)

Disegna
Ricomponi la storia mettendo i numeri nel quadratino
Il bambino non ebbe più paura dei brutti sogni perché aveva capito come vincerli.
Un bambino ogni sera chiudeva a chiave il ripostiglio perché pensava che lì dentro si nascondessero i brutti sogni.
Il brutto sogno si mise a piangere come una fontana.

Per non svegliare mamma e papà cacciò il sogno nel suo letto.

Il bambino accese la luce, disse al sogno di andarsene ed infine lo colpì con la fionda.
Il bambino, una sera, decise di affrontare il sogno e quando lo sentì arrivare accese la luce.

Riscrivi la storia in ordine
Cosa significa piangere come una fontana?
Tenebre?
Rispondi
1. Dove si nascondeva il brutto sogno?
2. Cosa faceva il bambino prima di andare a letto?
3. Quando il brutto sogno esce dal nascondiglio?
4. Cosa fa il bambino per liberarsi?
5. Cosa avresti fatto tu?
6. Qual è il luogo dove si svolge la storia?
7. Chi sono i personaggi?

Dal testo al titolo
Leggi il testo narrativo e trova un titolo adatto

C’era una volta una bambina molto curiosa e insistente che si chiamava Lorenza. Quando si metteva in testa di fare qualcosa nessuno riusciva a farle cambiare idea. Un giorno decise di conoscere la luna. Quella notte si alzò dal letto, si affacciò alla finestra e gridò:”Luna, mi puoi dire il tuo vero nome?”.
La luna però le strizzava l’occhio, le sorrideva, ma stava zitta. Lorenza allora si innervosì, pestò i piedi e urlò:”Maleducata!”. Quindi tornò a letto e si addormentò.

 

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Giovanni il cuoco

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