LA NASCITA DI ROMA

Il nome Roma deriva, dalla parola etrusca rumon, che significa guado (punto, lungo un corso d’acqua, in cui la poca profondità permette l’attraversamento a piedi, a cavallo o su un veicolo). Proprio vicino a uno dei guadi del fiume Tevere, si svilupparono villaggi di pastori e di contadini. Questi, attirati dal clima mite e dal terreno fertile, costruirono le loro capanne in zone rialzate, sopra gli acquitrini, non lontano dalla foce del Tevere. 

Nel corso dell’VIll secolo a.C. il villaggio più grande, che sorgeva sul colle Palatino, si allargò fino ad inglobare tutti gli altri. Questo centro abitato si trovava all’incrocio di diverse vie di comunicazione dove si svolgevano numerosi traffici commerciali tra l’entroterra e la costa, anche perché in quel tratto di fiume c’era l’Isola Tiberina, la quale permetteva di attraversare il corso d’acqua con facilità.

Lo storico latino Tito Livio parla dei motivi per cui Roma sorse proprio in quel posto.

“Non senza motivo gli dèi e gli uomini scelsero questo luogo per la nostra citta: colli saluberrimi, l’utilità di un fiume attraverso il quale vengono trasportati i prodotti delle regioni mediterranee, il mare vicino abbastanza per servirsene, ma non così vicino da esporre la città ai pericoli di assalto di flotte nemiche, un luogo posto al centro dell’Italia e favorevole come nessun altro

all’incremento della città”.

Con il passare del tempo, intorno al 753 a. C., i vari villaggi si unirono e dettero così origine alla città di Roma, che dominerà l’Italia, buona parte dell’Europa e del Mediterraneo per secoli.

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