PER NON DIMENTICARE… GIORNATA DELLA MEMORIA

Gino Bartali: un campione fra i Giusti

-Buonasera, signore e signori, questa serata è dedicata a un mito del ciclismo, un animo nobile, un padre e marito affettuoso, un esempio nello sport e nella vita. È per me un onore presentarvi Gino Bartali! Gino si alza a fatica dalla sedia, a luglio compirà 86 anni. -Un mito del ciclismo e un esempio per i giovani, – dice il presentatore, – le cui imprese sportive hanno dato speranza a una nazione piegata dalla guerra. Gino, però, quando pensa alla guerra ricorda quanto nessuno sa di lui: ama ripetere che il bene si fa e non si dice. Infatti, allo scoppio della guerra, un suo amico, il cardinale Dalla Costa, gli confida di collaborare con un’associazione segreta denominata “Delegazione per l’Assistenza degli Emigranti Ebrei, che si occupa di aiutare gli ebrei perseguitati a fuggire dall’Italia, fornendo supporto, documenti, abiti e quel che è necessario. Gino aderisce con entusiasmo: i suoi allenamenti sono il sistema migliore per far arrivare documenti e piani ai membri dell’associazione. Così Gino, fingendo di allenarsi, tra settembre 1943 e giugno 1944 compie numerosi viaggi da Cortona ad Assisi, dove presso i monasteri si nascondevano gli ebrei, trasportando fototessere e passaporti nel telaio della bicicletta. Se lo scoprono rischia di essere fucilato, ma Gino sa che quello che sta capitando agli ebrei è inaccettabile, e non se la sente di rimanere un semplice spettatore. Un giorno lo fermano a un controllo. – Dove va lei?…Ah, Gino Bartoli! – Mi alleno, che altro? – Pensa che riprenderà a correre dopo la guerra? -Certamente! – risponde Ginettaccio. – Ora, se non le dispiace riprendo, sennò mi raffreddo. – Un attimo, – dice il militare con un’espressione mortificata. – Sa, devo chiederglielo. Che cosa porta nelle tasche? Gino tira fuori qualche spicciolo, un cacciavite, una pinza. – È questo! – aggiunge mostrando il tubolare di riserva avviluppato sulle spalle. I soldati sorridono e lo fanno passare. Gino non ha mai pensato a quante persone si sono messe in salvo grazie a lui, ma sembra un migliaio, fino alla fine della guerra. Finalmente le corse ricominciano. E quegli allenamenti non erano poi tanto fasulli: Gino ha potuto mantenersi in forma e torna a vincere. Nel 1948 vince addirittura il Tour, unico ciclista ad averlo vinto due volte a distanza  di dieci anni.

                                                                                                                       adatt. da Guido Sgardoli,                                                                                                                                                                         Gino Bartali, un campione tra i Giusti, Edizione EL

COMPRENSIONE

1- CHI ERA GINO BARTALI?

2- COSA FECE DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE?

3- NUMERA GLI EVENTI DELLA VITA DI GINO BARTALI NEL CORRETTO ORDINE CRONOLOGICO.

……….VIENE INTERVISTATO

……….VINCE IL TOUR

……….ENTRA IN CONTATTO CON L’ASSOCIAZIONE “DELASEM”

……….PORTA IN SEGRETO DOCUMENTI AGLI EBREI

4- CHE COSA PENSI DI QUELLO CHE HA FATTO GINO BARTALI?

5- E TU, NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI, AIUTERESTI UN COMPAGNO IN DIFFICOLTA’? IN CHE MODO?

Le persone che hanno salvato gli ebrei dalle persecuzioni sono stati nominati “GIUSTI TRA LE NAZIONI” e onorati per il loro coraggio dallo YAD VASHEM, l’ente nazionale per la memoria della Shoah.

Dal 23 settembre 2013 il nome di Gino Bartali fa parte dell’elenco dei “GIUSTI”, perché alla sua morte, la moglie Adriana e i figli hanno reso pubblica la sua attività a favore degli ebrei perseguitati. Un albero in sua memoria è stato piantato nel ” Giardino dei giusti” a Gerusalemme.

Gino Bartali ci ha lasciato un grande insegnamento:

Il bene si fa

ma non si dice

e certe medaglie

si appendono all’anima,

non sulla giacca…

Questo è il cartellone che abbiamo esposto

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Gino Bartali, un campione fra i Giusti

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